Mitologia e religione nel primo Gadda

Inhaltsangabe:Introduzione: Nella sterminata bibliografia su Gadda (Milano 1893 - Roma 1973) mancano studi sistematici sulla stilistica delle fonti. Sono stati messi in luce i suoi legami con Manzoni e con la tradizione lombarda, ma non sono ancora stati analizzati i suoi rapporti con la tradizione classica e cristiana. Gadda è conosciuto dal grande pubblico sopratutto per il suo celebre romanzo Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana; molto meno noti sono invece i suoi diari di guerra o i primi romanzi. Anche la critica si è occupata prevalentemente del Pasticciaccio, dimenticando spesso di inserire nelle ricerche tematiche le prime opere. Questo lavoro si... alles anzeigen expand_more

Inhaltsangabe:Introduzione:

Nella sterminata bibliografia su Gadda (Milano 1893 - Roma 1973) mancano studi sistematici sulla stilistica delle fonti. Sono stati messi in luce i suoi legami con Manzoni e con la tradizione lombarda, ma non sono ancora stati analizzati i suoi rapporti con la tradizione classica e cristiana.

Gadda è conosciuto dal grande pubblico sopratutto per il suo celebre romanzo Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana; molto meno noti sono invece i suoi diari di guerra o i primi romanzi. Anche la critica si è occupata prevalentemente del Pasticciaccio, dimenticando spesso di inserire nelle ricerche tematiche le prime opere.

Questo lavoro si propone di studiare quale tipo di cultura classica e cristiana possieda Gadda e come proceda nei confronti della tradizione. Lo studio si concentra sui primi romanzi (La Madonna dei Filosofi, Il Castello di Udine, Un Fulmine sul 220 e L’Adalgisa) e analizza come Gadda utilizzi elementi mitologici e religiosi, in quale momento li inserisca, con quale funzione, e per ottenere quale effetto.

Su questo argomento esiste unicamente lo studio di Rinaldi, che analizza un elemento mitologico in particolare. Essendo il campo ancora praticamente inesplorato si intende accertare in modo generale se vi sia un modo specifico con cui Gadda si confronta con la mitologia e la religione, o se gli elementi abbiano funzioni diverse. Come detto il presente studio si iscrive nella tradizione della stilistica delle fonti, ma proprio la matrice „fonti” risulta problematica nel caso di Gadda.

L’ipotesi è che la Bibbia e la liturgia, come i miti, non siano fonte d’ispirazione a cui Gadda si rifà per narrare un episodio religioso o mitico, ma che gli elementi religiosi e mitologici siano un modo per parlare d’altro. Anche la linea della parodia è rilevante per questa analisi.

Mancando uno studio analogo ci si trova talvolta privi di supporti critici con cui fare dei paragoni, che possano supportare o smentire le tesi e le affermazioni, ma la difficoltà maggiore consiste nella scelta della metodologia d’analisi. Lo studio di Rinaldi, benché tematicamente affine, non offre un approccio applicabile a un’indagine sistematica degli elementi mitologici (e religiosi). È stato scelto come modello d’analisi Il libro di Jacopo. Scrittura sacra nell’Ortis di Terzoli che si rivela un illustre esempio per questo tipo di indagine.

Risolto il problema della metodologia rimane da delimitare l’ambito della ricerca. Per la prima […]



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Nella sterminata bibliografia su Gadda (Milano 1893 - Roma 1973) mancano studi sistematici sulla stilistica delle fonti. Sono stati messi in luce i suoi legami con Manzoni e con la tradizione lombarda, ma non sono ancora stati analizzati i suoi rapporti con la tradizione classica e cristiana.

Gadda è conosciuto ...

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